Soffia il vento dell'est
I viaggi di Enrico in Asia e non solo
Enrico, viaggiatore e scrittore. Ogni volta che viaggia sente l'esigenza di imprimere le sue esperienze su carta. Soffia il vento dell'est è il blog dove ci racconta i suoi viaggi.
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DI VIAGGIATORI ECOLOGICI
HO VISTO CHE HAI VIAGGIATO MOLTO NEL SUD EST ASIATICO. PUOI PARLARCENE?
Esatto. Ho percorso praticamente tutti i paesi del sudest asiatico e quasi tutti in tempi relativamente recenti, in quanto quando ero giovane quella parte del mondo era poco praticabile,visto che ci sganciavano bombe e difficilmente si riusciva ad andare oltre Bangkok e Bali. Oggi sono i paesi forse più facili da percorrere in autonomia, tranquilli e privi di pericoli e soprattutto molto economici.Inoltre sono molto adatti a chi come me (e mia moglie) preferiscono muoversi da soli.
Tuttavia in questa parte del mondo anche girare rivolgendosi a guide e driver locali è molto conveniente. In generale ho dedicato ad ognuno dei vari paesi un mesetto, che pur non essendo molto, ti consente di avere un’idea abbastanza completa del paese. Ricordo con grande nostalgia il bel giro fatto in Vietnam e quello in Laos dove ancora adesso puoi vedere villaggi di etnie assolutamente genuine anche se devi fare un po’ di fatica per raggiungerli.
In effetti la parte etnografica del viaggio è quella a cui sono più legato, ma anche l’aspetto naturalistico, per me che sono un appassionato fotografo è davvero magnifico. Ad esempio ho ancora un ricordo vivissimo delle isole Peherentians in Malesia, che mi hanno davvero affascinato e che consiglio a tutti.
HAI PUBBLICATO TANTISSIMI LIBRI! COSA SIGNIFICA PER TE LA SCRITTURA?
Diciamo che è diventata un po’ una mania assieme ad una abitudine. Quando viaggio non posso fare a meno di appuntarmi tutte le cose che vedo, che sento, che mi colpiscono.
Poi al ritorno finisce tutto nel blog che curo da una dozzina di anni, con appuntamenti quasi giornalieri, praticamente un lavoro. In seguito a questo, visto la quantità di materiale a disposizione, ho cominciato a raccogliere i miei appunti in quelle che chiamo s-guide di viaggio, in effetti si stratta di false guide che elencano è vero, una serie di consigli e suggerimenti per percorrere i miei itinerari, ma più che altro sono una scusa per scrivere delle emozioni che ho provato, dei momenti critici e soprattutto delle storie che ho incontrato e che mi sono portato a casa dentro di me e che alla fine rappresentano la vera ricchezza del viaggio.
Devo dire che questo modo di presentare la mia esperienza nonostante la poca visibilità che posso avere, mi ha dato anche una certa soddisfazione ed è stata apprezzata, tanto che ormai sono al ventesimo titolo ed ho un sacco di materiale in gestazione, in particolare dopo la mia ultima guida sul Bangladesh e l’India centrale dove ho partecipato al Arsh Kumba Mela, una esperienza straordinaria, sto lavorando sul mio ultimo viaggio sulla Cina meridionale..
QUALE E' STATA L'ESPERIENZA PIU' ESTREMA CHE HAI VISSUTO IN VIAGGIO?
Tenuto conto che ho percorso ormai più di 110 paesi, molti dei quali più volte, mi sono capitate più o meno tutte le situazioni che “normalmente” succedono ai viaggiatori, anche se ho sempre avuto la fortuna di non trovarmi in frangenti davvero pericolosi o gravi. Anzi le piccole difficoltà che ci si ritrova a vivere nel corso dei viaggi, diventano poi al ritorno motivo di divertimento e di chiacchiera.
Ricordo l’essere stato convocato in un tribunale yemenita per difendere il nostro tassista che aveva avuto un piccolo incidente e a causa di ciò era stato imprigionato con tanto di catene ai piedi o la fatica (per me sempre ingrata) dei trekking nepalesi all’Annnapurna o la salita al vulcano Erta Ale in Etiopia coi soggiorni in tenda nei villaggi più isolati della valle dell’Omo. Forse quella che ricordo con maggiore inquietudine però è stata una notte su un treno al confine nuovo che si era creato tra Lituania e Russia.
Nel gennaio 93 quando si era dissolta l’URSS e alle 2 di notte i doganieri ubriachi non accettavano il fatto che non avessimo un visto di entrata in Russia visto che quando ne eravamo usciti esisteva ancora l’URSS e non servivano visti tra un paese e l’altro e volevano buttarci giù dal treno in pigiama in mezzo alla campagna con -20°C. Poi 20 dollari hanno risolto la situazione ma non è stato un bel momento.
Oppure quando sono partito dall’aeroporto di Mosca con passaporto di un mio collega, dato che lo avevamo scambiato per errore al mattino uscendo dall’Hotel e nessuno, in quattro severissimi controlli successivi si è accorto di niente se non i gendarmi di Francoforte che hanno continuato a chiedersi come avessi fatto a uscire dalla Russia col passaporto di un altro. Piccole cose insomma senza danni.
COSA FAI PER RENDERE I TUOI VIAGGI PIU' ECOLOGICI?
Mi comporto come ho sempre fatto quando ancora l’ecologia non era una moda, spesso più nelle parole che nei fatti. Non consumo più di quello che serve, non sporco e cerco di passare il più inosservato possibile. Certo questo è molto più facile se giri in due e non cali giù in 40 da un torpedone entrando in un tempio dove si svolge una cerimonia. Tuttavia sono assolutamente consapevole che il turismo è una delle attività meno ecologiche che ci siano. Mi sembra molto ironico parlare di risparmio energetico quando ti fai dodici ore su un aereo per un viaggio intercontinentale, il resto generalmente è chiacchiera
Easy Travel Hosting ringrazia Enrico per aver condiviso con noi parte delle sue tantissime avventure.
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