Ciao, grazie per avermi chiesto questa intervista!
Il progetto “Il Libercolo” come nome esisteva già: quando chiusi la mia libreria indipendente (si trovava nel centro storico di Rovigo) nel 2019 trasformai le pagine social della libreria La Magnolia in “Il Libercolo”, continuando a scrivere dei libri che leggevo consigliandoli ai lettori. Era un po’ come continuare a fare la libraia ma senza l’aspetto commerciale del mestiere.
A Giugno 2020 mi apprestavo a chiudere un’esperienza lavorativa nell’ufficio stampa di una grande azienda, era stato un periodo molto formativo per me e stimolante sotto molti punti di vista. Pensavo a cosa avrei fatto dopo – il territorio in cui abito non ha molto da offrire a livello professionale – ed è stato allora che la libraia dentro di me ha ricominciato a farsi strada.
Digerire la chiusura della libreria non era stato per nulla semplice per me e rispetto alla prima volta mi sono trovata a sognare con i piedi molto più ancorati a terra. Ma la voglia di costruire qualcosa di cui poter essere orgogliosa e di tornare a lavorare con i libri è stata più forte di tutto.
Ho “visto” quello che è oggi Il Libercolo un sabato mattina mentre tagliavo il prato. Da li a pochi mesi il sito era online.
Per finanziare il progetto ho deciso di avviare una campagna crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso; ho avuto la fortuna, anche grazie a loro, di ricevere un cofinanziamento da parte di NaturaSí, che collabora con la piattaforma per sostenere progetti di interesse ecologico e culturale.
Il risultato mi ha stupita ed emozionata: senza grandi forze mediatiche a disposizione sono riuscita a chiudere con successo la campagna, ricevendo dai sostenitori molto più del solo denaro, mi hanno scritto in tantissimi, entusiasti e desiderosi di vedere atterrare online Il Libercolo.
Tutto il resto è stata progettazione e costruzione del mio negozio digitale.
Quattro mesi sembrano davvero pochi per mettere in piedi un intero progetto, ma ci tengo a dire che venivo da un’esperienza simile, se pur “fisica”, che mi aveva insegnato una buona parte del lavoro.
Per quanto riguarda il nuovo invece, ho imparato a costruire e gestire il sito insieme a mio padre, che ha competenze in ambito web e social, e ho iniziato a sperimentare la parte artigianale (illustrazioni sulle scatole, creazione e rilegatura di taccuini e quaderni, acquerello, e tutte le cose che potete acquistare sul sito come “fatte a mano dalla libraia”).
– Gaia ci ha anche appena avvistato che sta realizzando una collezione di gioielli “letterari” fatta a mano da lei con Das, metallo e pagine di libri destinati al macero, per recuperare libri che sarebbero stati spacciati e ridargli bellezza e valore.
Nel mondo dei libri e della cultura in generale mi è capitato molto spesso di osservare certi atteggiamenti un po’ troppo “seriosi” – passatemi il termine – che hanno fatto sí che si creasse intorno alla lettura questo alone elitario, come se fosse una attività per pochi, come se i “veri lettori” venissero eretti un gradino o due più in alto degli altri.
Molto spesso io stessa sono stata criticata da colleghi perché non avevo letto il tal libro o, al contrario, parlavo con amore di un libro ritenuto troppo commerciale o di valore inferiore.
Per quanto io possa condividere l’opinione per cui ci sono libri e libri, che esistano libri commerciali pensati per vendere e libri scritti da autori incredibili, pensati per raccontare, sono anche convinta che per promuovere la lettura e far apprezzare un libro qualsiasi non sia quella la strada giusta.
Trasmettere un’immagine troppo intellettuale ed esclusiva della lettura (e del mondo dell’editoria) allontana le persone da essi anziché avvicinarle.
E perché una libraia qualsiasi come me dovrebbe volere meno persone intorno ai libri? Sarebbe un controsenso!
Il Libercolo è un nome in cui mi identifico per questi motivi. È ironico e autoironico, l’ho scelto quando di libri scrivevo soltanto proprio per dire chiaramente “queste sono solo la mia emozione e la mia lettura di questi libri, senza la pretesa di educare nessuno, ma solo di condividerle e divulgarle”.
È un po’ come certi libri: non serve sempre dire tanto e usare parole ricercate, a volte sono le cose più semplici che arrivano al centro.
Sí, a volte ho paura che sia anche troppo ampia la mia offerta!
Sicuramente in questi primi mesi di attività il cuore del Libercolo sono state le scatole di personalizzate: scatole contenenti libri e prodotti artigianali scelti su misura per la persona a cui la scatola è destinata.
Sono state richieste soprattutto come regalo e funziona così: i clienti mi contattano e mi raccontano, con la modalità che preferiscono (videochiamata, messaggi, email) quello che vogliono della persona a cui regaleranno la scatola. Sulla base di quelle informazioni – libri e autori preferiti, musica, stagione, fiore, animale, etc.. preferiti – io scelgo per loro i libri e i prodotti più adatti e confeziono il tutto.
In realtà, prima di Natale molti lettori hanno ordinato scatole personalizzate anche per sé, lo trovano un modo originale e personale per scoprire nuovi titoli e scrittori.
Tra i servizi “immateriali”, finora è piaciuto molto il gruppo di Lettura & Psiche che organizzo insieme a Francesca Castro, una psicologa e psicoterapeuta di Roma, oltre che una mia cara amica.
Lettura & Psiche è un gruppo di lettura dove il libro che ogni mese leggiamo insieme diventa uno strumento per trovare spunti utili al nostro vivere quotidiano ed emotivo. Grazie alla presenza di Francesca, leggiamo il libro a più livelli, esplorando i suoi significati più profondi e ascoltando che cosa dei personaggi risuona di più in noi.
Ovviamente non si tratta di un percorso terapeutico e curativo, ma con Francesca stiamo progettando per la seconda metà del 2022 anche un vero e proprio percorso di libroterapia di gruppo, dove i lettori potranno portare anche le proprie difficoltà emotive e trovare un sostegno ad esse attraverso i libri proposti e il lavoro di gruppo.
Tra poco inizieranno i primi corsi online con Il Libercolo, uno di Lettura consapevole, per imparare a leggere in modo più presente e attivo, e uno di Scrittura creativa, adatto anche a chi non ha mai scritto nulla.
Se qualche lettore fosse interessato, le iscrizioni sono ancora aperte e le informazioni si trovano a questo link: https://illibercolo.it/i-servizi/corso-di-scrittura-creativa/
Le bomboniere letterarie sono in fase di progettazione e tra poche settimane pubblicherò foto e materiali con le informazioni e degli esempi di come posso realizzarle.
Una collaborazione a cui tengo moltissimo è anche quella con Michela Maltoni, una insegnate di yoga che ha aperto la scuola online Let it Yoga appena prima della pandemia. Abbiamo ideato un progetto che deve rimanere segreto fino a metà febbraio ma non vedo l’ora di parlarne! Il mio consiglio è seguirci sui social e allenare le dita ad essere veloci!
Le mie letture sono principalmente romanzi, quindi sicuramente non ho un manuale o un libro pratico da consigliare.
Quello che ho scoperto man mano che leggevo è che un aiuto può nascondersi ovunque in un libro, anche nell’angolo più inaspettato.
Di sicuro la cosa che mi conforta e sostiene di più in una storia è quando ritrovo qualcosa di me in un personaggio o in una vicenda, molto spesso senza rendermene nemmeno conto.
Ci sono dei libri a cui torno quando le cose si fanno difficili, questa per me è una delle cose più potenti della lettura: poter tornare ad abitare un libro, una storia, dove siamo stati bene, quando vogliamo e rivivere sensazioni conosciute ma anche nuove, perché i libri cambiano ogni volta insieme a noi.
Tra i libri che hanno questo potere su di me citerei: Quel che si vede da qui di Mariana Leky, La storia infinita di Michael Ende, La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Murakami Haruki.
Non parlano assolutamente di lavoro autonomo o simili, ma sono storie capaci di tirare fuori la parte migliore di noi, insieme a una giusta dose di coraggio e felicità.
Credo però che non esistano libri magici, dipende tutto da noi, come sempre, da come ci poniamo di fronte al libro, da come entriamo nella storia, se alziamo muri o restiamo aperti, anche a nostro rischio e pericolo.
Le storie possono metterci di fronte degli elementi, tirare fuori delle emozioni, ma poi sta tutto alla nostra determinazione, alla nostra volontà e alla nostra capacità di ascoltarci ed essere sinceri con noi stessi.
Essere contatta da voi mi ha fatto molto piacere proprio per il vostro impegno per la sostenibilità vostra e dei vostri clienti.
Credo sinceramente che serva fare molto, non so quando questo molto diventerà “abbastanza”.
Personalmente cerco di limitare la mia impronta e quella del mio lavoro il più possibile, per quello che è nelle mie possibilità.
Nella sfera privata cerco di ridurre al minimo gli sprechi, siano essi di acqua, energia, cibo o rifiuti in generale, a casa cerchiamo di acquistare quello che serve, rinunciando ad alcuni sfizi, soprattutto per l’abbigliamento. Abbiamo un orto abbastanza grande che il mio compagno coltiva senza uso di sostanze o fertilizzanti chimici e ci regala enormi soddisfazioni.
Quest’anno abbiamo piantato anche alcuni alberi e cespugli per rinverdire il terreno, purtroppo nelle zone agricole come quella dove abitiamo è rimasto ben poco di quella che è la vera Natura per sviluppare l’agricoltura intensiva. È un tema che sento particolarmente.
Poi c’é la parte che riguarda il mio lavoro. Sono consapevole che trattandosi di un’attività online che prevede spedizioni non sarà mai abbastanza sostenibile, ma cerco di compensare in tutto.
Il corriere a cui mi affido ha avviato diverse soluzioni per diminuire l’impatto di CO2 e il consumo di plastica.
Sempre sul fronte plastica, ho ridotto praticamente a zero il suo utilizzo monouso: le scatole e i materiali da imballaggio che utilizzo per i miei prodotti sono al 99% di carta e cartone riciclati o FSC. Là dove occorre per forza utilizzare pluriball o scotch, opto sempre per quello riciclato, proveniente soprattutto da altre spedizioni che ho ricevuto.
Poi ci sono i prodotti, per esempio i taccuini e quaderni che produco al 100% a mano: parto dal cartone riciclato per realizzare la copertina, utilizzando gli scatoloni con cui i fornitori mi consegnano i libri. La stoffa con cui viene rivestito la acquisto da un grossista che svende i ritagli più piccoli, inadatti a essere lavorati per il loro scopo originario e che sarebbero stati altrimenti buttati. Sto cercando una soluzione economicamente sostenibile anche per le pagine interne.
Tutti i brand con cui collaboro hanno fatto della sostenibilità il loro punto di forza: Sparkles&Clouds produce candele ispirate ai classici della letteratura, in cera di soia ed essenze 100% naturali, atossiche e colate a mano una per una in vasetti riutilizzabili in tantissimi modi.
Bottega Oh-Oh! realizza con il cucito a mano articoli per la prima infanzia e per la persona, mentre i giocattoli in legno FSC che vendo nel mio shop sono di Legler Small Foot, un’azienda tedesca che lavora legno a km0 solo da foreste sostenibili, attenta alla riforestazione e all’uso di sostanze non tossiche per i piccoli, riutilizza anche tutti gli scarti di lavorazione.
Potrei andare avanti ma mi sembra di aver rubato già troppo tempo ai vostri lettori, ma insomma, qui al Libercolo amiamo profondamente la Terra e ci impegniamo ogni giorno per curarla.
Easy Travel Hosting ringrazia tantissimo Gaia per aver partecipato alla nostra intervista per la rubrica dedicata alla Piccola Imprenditoria al Femminile.
Se volete maggiori informazioni, potete seguirla sul suo sito cliccando qui.
E anche sui social media!
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