LE AVVENTURE DI ENNE
I VIAGGI DI NOEMI
Enne come Noemi, che pianta le sue radici in Toscana ma sparge i petali dei suoi fiori in tutto il mondo. Oggi ci parla di lei ne Le Avventure di Enne , il suo blog!
Benvenuta su Easy Travel Hosting! Le avventure di Enne, dove Enne è l'iniziale del tuo nome. Ci parleresti un po' di te, di come nasce il tuo blog e di come ami collezionare scatti e tatuaggi sulla pelle?
Ciao! E grazie di cuore per avermi intervistata.Io sono Noemi, in arte Enne appunto. Vivo in Toscana, in mezzo ad una foresta ma adoro definirmi una viaggiatrice.
Ho due passioni/lavoro, uno offline, sono infatti Tecnico delle Attività Motorie in un Istituto di Riabilitazione Psichiatrico, e uno online, il blog ed un piccolo negozietto di grafiche digitali pensate viaggiatori e sognatori – Avventure Lab
C’è un filo rosso che connette e collega dolcemente me, i miei lavori e tutto quello che mi circonda nella vita, i viaggi.
Appena posso, infatti, apro un motore di ricerca voli qualsiasi e digitando, Italia-Ovunque mi diletto a comprare voli aerei per mete nuove, oppure per grandi storici amori, uno a caso? L’Irlanda, dove mi rifugio appena posso.
Ho sempre avuto la necessità di tenere un diario per qualsiasi cosa affrontassi nella vita, il blog nasce infatti per avere sempre un diario a portata di mano ma soprattutto per conservare per sempre tutti quegli scritti e poterli rileggere quando più ne sento il bisogno.
Nel mio kit di viaggio, oltre al mio diario digitale, e cioè il mio fedele PC, ho sempre con me una macchina fotografica.
Quando torno a casa da un’avventura, ho sempre nuove storie da raccontare e così tutto quello che vivo lo imprimo nella tastiera e tutto ciò che voglio ricordare per sempre, lo faccio disegnare con l’inchiostro sulla mia pelle.
Il tuo viaggio in Tanzania ha segnato una linea di demarcazione nel tuo modo di viaggiare. Ci potresti raccontare di questo cambiamento nella tua vita?
Esatto.
La Tanzania ha rappresentato per me la rivelazione, è proprio da quell’esperienza indelebile che ho capito che del viaggio non ne avrei più potuto fare a meno.
Ho vissuto in Africa circa due mesi, da sola.
La scusa era la stesura della mia tesi di laurea, la verità assoluta, è che avevo un bisogno vitale di tornarci e viverla davvero, nel modo più autentico, nel profondo e con tutta la mia anima.
Non mi sono appoggiata ad alcuna Organizzazione o Associazione di volontariato. Sono partita con me stessa e con alcuni contatti che avevo reperito l’anno precedente.
Ho vissuto con i bambini in un orfanotrofio, aiutando le “mama” ad accudirli e poi, con i Masai e con loro ho avuto la possibilità di conoscere tutte le bellezze della savana e dell’entroterra tanzaniano.
Non una lezione di vita ma il viaggio della vita, quello che mi ha segnato per sempre, che ha delineato la me viaggiatrice e alimentato la me sognatrice.
Non molte persone includono Harlem nei loro itinerari a New York (a nostro parere un errore enorme!). Ci potresti parlare del tempo speso in questa zona della città, intrisa di Soul ed emozioni?
Se chiudo gli occhi ancora mi vedo seduta su quel tavolino da Sylvia’s, nel cuore di Harlem, a mangiare fritto e guardarmi intorno incredula perché mi sembrava di vivere le riprese per un film.
Un locale pieno di vita, di persone afroamericane che muovevano i loro corpi disegnando onde a ritmo di un Soul allegro e spensierato.
Pizzicavano qualche aletta di pollo e ondeggiavano a destra e sinistra sopra quelle sedie come se fosse la musica a cadenzare i loro splendidi movimenti.
Noi gli unici europei in sala ma nessuno ci fece caso.
Ci hanno accolti e inclusi nella maniera più naturale di sempre, come se fossimo anche noi abituali in quel luogo, come se fosse stata la milionesima volta che frequentavamo Sylvia’s e questo la dice lunga.
Stupefacente ed entusiasmante.
Ho amato Harlem per la gente che vive quel quartiere troppo pregiudicato che invece si è rivelato ai miei occhi così particolare ed autentico, ricco di spunti di riflessione e vita vera.
Ho amato Harlem per le luci dell’Apollo Theater che spiccavano nella notte come fossero stelle.
Ho amato i murales nelle serrande dei negozi rappresentare la Harlem nera e i grandi che l’hanno abitata e poi ho amato la Harlem deserta di sera e i canti gospel saltare fuori dalle fessure delle chiese.
Assolutamente una tappa originale, e a mio avviso imperdibile, da inserire in itinerario in un viaggio a New York.
Cosa fai per rendere i tuoi viaggi più ecoligici?
Grazie alla mia attenta mamma, fin da piccola, sono sempre stata abituata a pensare prima di buttare via una cosa.
Crescendo, il ragionamento si è esteso e non comprende più solo i rifiuti ma soprattutto le abitudini.
I miei viaggi iniziano sempre, o per la maggior parte delle volte, con un volo quindi so di partire in enorme deficit, cerco di rimediare ponderando l’utilizzo e l’acquisto di materiali in plastica, ovviando il problema, ad esempio, portando con me una borraccia, piuttosto che acquistare millemila bottigliette di plastica in aeroporto oppure nel Paese in cui arrivo.
Cerco di mangiare in posti local senza alimentare, nel mio piccolo, il loop delle grandi catene, cerco di limitare l’utilizzo di mezzi pubblici, laddove possibile, e di utilizzare le mie gambe.
Amo camminare, non solo per il gusto di farlo ma soprattutto perché, grazie alle mie camminate in giro per il mondo, ho potuto scoprire luoghi fuori dalle rotte turistiche.
Talvolta mi sono concessa il lusso di perdermi e di ritrovarmi in sorrisi che mi hanno fatto ritrovare la strada di “casa” e soprattutto mi è capitato di trovarmi in situazioni in cui ho potuto assaporare la vita vera, la quotidianità e il tran-tran giornaliero delle genti del posto, che diciamoci la verità, è il più bel modo per viaggiare davvero.
Easy Travel Hosting ringrazia tantissimo Noemi per aver partecipato alla nostra intervista ed averci parlato di una filosofia di viaggiare differente.
Se volete informarvi maggiormente, potete seguirla sul sito cliccando qui. E anche sui social media!
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